lunedì 2 marzo 2009

La chiesa Casa Professa riapre

RIAPRENDO LA CHIESA DEL GESU’ DI CASA PROFESSA di Giuseppe Impastato S.I.**

* Una chiesa. Per sentirci chiamati, riunirci e riconoscerci figli e fratelli, sentirci tutti a proprio agio.
* Una chiesa ampia per sperimentare la dimensione della grandezza, per sentir vibrare in noi
l’infinito. “Lo spazio sacro è importante perché l’uomo è una creatura spaziale. L’incarnazione di Dio passa anche attraverso questa categoria della nostra esperienza. Il tempio è uno dei luoghi dell’incontro tra l’infinito e l’uomo che è fasciato dallo spazio”. (Ravasi)
* Una chiesa bella, da ammirare per dirci che quello che Dio ha preparato per noi è bello.
* Una chiesa dei secoli scorsi, per ascoltare il messaggio di gioia delle generazioni passate. Ce lo dicono i putti che giocano, si divertono, si rincorrono, sorridono. Ce lo dicono le forze del male spintonate fuori.
* Una chiesa barocca, ricca di cappelle, di marmi e di colori, di luci, come una grande tavola imbandita.
Una chiesa luminosa, che invita a osservare, gustare, meditare, capire, gioire, sfavillare. Una chiesa scuola, che offre un insegnamento profondo e carico di mistero.
* Una chiesa grande, che ci fa sentire realtà piccole e insieme grandi, perché chiamati alla statura di Cristo. Ti trovi in una chiesa da cui non ti senti respinto, ma attratto. In una chiesa in cui non ti senti schiacciato, rimpicciolito, annichilito, ma nobilitato.
* Una chiesa costruita da padri e fratelli della Compagnia di Gesù, da amici nel Signore, che vi hanno seminato tracce del percorso degli Esercizi Spirituali. Se ti associ al loro cammino, potrai scoprire la chiamata personale fatta da Gesù a seguirlo, imitarlo, farti discepolo, consapevole di essere inviato.
* Una chiesa casa di Dio per adorare, per discernere, per espandere la nostra vita, i nostri pensieri, il nostro cuore. Una chiesa che fa venire la voglia di cantare in un grande coro di figli riconoscenti.

* Una chiesa restaurata, riportata allo splendore, restituita all’umanità, in particolare ai cittadini di Palermo, agli appassionati del bello, perché sia amata, apprezzata, custodita, strumento di scoperta e di elevazione.
Casa Professa restaurata ci dice che ci sono meraviglie e colori, che il tempo maschera e nasconde. E’ un invito a scoprire,ad amare quello che i nostri padri ci hanno lasciato, a sentirci parte di una storia. E quindi un grazie enorme va alle maestranze che vi hanno lavorato, con amore, interesse, passione, facendo sì che riscopriamo la bellezza.
** Una chiesa riaffidata alla Compagnia di Gesù. E’ giusto ringraziare tutti coloro che in tantissimi modi hanno promosso, progettato, realizzato il restauro che ci fa guardare la chiesa con sorpresa, stupore e ammirazione.
Ma a noi gesuiti non interessa soltanto quello che è architettura e arte, volumi e spazio, archi e colonne, cappelle e decorazioni, statue e affreschi, paliotti e marmi mischi, ecc.
Noi gesuiti non vogliamo tanto essere custodi di un tempio-museo da ammirare, quanto promotori di umanità e spiritualità. Per questo vorremmo trasformare visitatori e turisti in uomini e donne gioiosi per essere tempio in cui vive e opera Dio.

Ho detto ‘vorremmo’ perché anche noi abbiamo un sogno.
Noi sogniamo che ogni visitatore si senta di essere una delle pietre vive, di cui parla S. Pietro. Noi sogniamo che i turisti non restino tanto incantati dalla bellezza, quanto di essere investiti dal desiderio di essere interiormente belli, meglio e più di pietre, marmi ed affreschi.
Noi sogniamo che questa grande chiesa faccia venire la nostalgia di realizzare il divino che c’è in noi. Che la musica spinga a cantare per divenire inno di lode al Dio invisibile resosi visibile.
Noi sogniamo infine che chiunque visiti questa chiesa pensi : se l’uomo è capace di creare cose tanto belle, ascolti il suo cuore, abbia nostalgia e si decida ad essere una realtà grande di animo, luminosa nelle opere…

** responsabile della chiesa

1 commento:

  1. Grazuie Padre Giuseppe, perchè ci offre un ulteriore spazio di condivisione con Lei per comprendere la Parola, cambiare la nostra mentalità e affidarci sempre di più al Vangelo.

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